Martedì 1 agosto: il mio martedì (delle parole) parte 2

E' finito così questo martedì. Proprio come è iniziato. Con le parole. Con le parole della mia amica venuta a cena da me. Di fronte ad un insalata di mare e ad una frittura di pesce. Ordinate su Just Eat. Di fronte a una bottiglia di vino divisa in due. Di fronte alle lacrime. Alla realtà dei fatti. Alla speranza. Ai momenti bui. Ai modi di vedere la vita. Alla vita. Di fronte al "ma Sartre che diceva che gli altri sono l'inferno non aveva ragione, gli altri ci salvano". Ed è proprio vero. Gli altri ci salvano, anche se gli altri (eheh io) non sanno chi è Sartre. Ma poco importa. Quello che rimane, siamo noi, e la nostra rete. La mia amica ha detto "la rete che abbiamo intorno è importantissima". Ed è vero. Chi di noi vuole sentirsi solo. Ritorna il discorso fatto con Luci domenica sera. Nessuno. E stasera ci siamo salvate. Insieme ci salviamo. Insieme ci salviamo da un momento no. Da momenti da cui pensiamo di non uscire. E invece ne usciamo, e invece ne usciremo. E che bella serata, è stata, ascoltare la mia amica parlare. E che coraggiosa è stata, farsi vedere in lacrime da me. Io questo coraggio qualche anno fa non ce l'avevo. Non volevo farmi vedere piangere dalle mie amiche. E lei lo ha fatto. Lei è coraggiosa nel mostrare la sua fragilità, anche se vorrebbe che non le appartenesse, anche se in questa fragilità non si riconosce. Ma le servirà, sono sicura, e sono sicura che sotto sotto lo sa anche lei.

Gli altri non sono l'inferno, gli altri ci salvano. Grazie amica, per avermi dato la possibilità di essere uno di quegli altri che ora ti salvano. Che bella la vita, che bella la vita nelle piccole cose, che bella l'amicizia, che bella l'amicizia nella condivisione, che bella l'amicizia nella condivisone dei momenti belli e brutti.